Se si fa una riflessione su come la religione cattolica sia fondata sull’esposizione e sull’adorazione del corpo di Cristo nella passione, si capisce come la provocazione di quest’opera non sia tanto quella di una laicizzazione di uno dei pilastri della cristianità, e cioè la crocifissione in sé, ma piuttosto l’occultamento e la smaterializzazione del suo protagonista fondamentale: il corpo. Un corpo occultato, assente, non solo per una universalizzazione del tema delle morti sul lavoro, che riguarda infiniti corpi nel tempo e nello spazio, ma anche a simboleggiare il silenzio in cui il tema è ancora spesso relegato. Un silenzio favorito da un sistema, che sacrifica le sue pedine in funzione di un prodotto che non conserva traccia dei propri martiri.